GDPR
significa General Data Protection Regulation,
di cui è l’acronimo. Il GDPR è il regolamento europeo sulla privacy e
stabilisce in che modo gli enti pubblici e le attività commerciali, compresi
hotel e strutture ricettive, devono utilizzare:
Perché
abbiamo pubblicato proprio ora questa news su un argomento così impegnativo,
soprattutto per chi non ama il linguaggio giuridico? Perché il GDPR, esattamente il
Regolamento UE 679/2016 (puoi scaricare qua il pdf in
italiano del GDPR), entrerà
in vigore il 25 maggio 2018. Entro questa data la tua attività dovrà essere in
regola con le nuove norme. Con una complicazione: il regolamento riguarda anche
i dati raccolti ed elaborati prima di maggio 2018.
GDPR cosa cambia
Fino ad oggi
la tutela della privacy e il trattamento dei dati degli italiani erano
regolamentati dal D.lgs 196/2003. Dal 25 maggio 2018 il regolamento
europeo sulla privacy prevarrà sul codice italiano in materia di protezione dei
dati personali. Come sempre accade in ambito giuridico, sicuramente il
legislatore italiano e gli organi competenti dovranno intervenire nei prossimi
mesi per fornire dei chiarimenti. Dubbi e incompatibilità sono inevitabili nel
passaggio da una legge italiana a una europea.
Novità e principi del GDPR 2018
Vediamo le novità
più importanti del regolamento europeo sulla privacy, senza entrare nel
dettaglio dei tecnicismi giuridici. Se può consolarti: non cambierà proprio
tutto. Alcune norme sono invariate, altre sono state modificate. Ma ci sono
anche delle novità assolute e quindi degli obblighi che non puoi ignorare per
evitare le sanzioni.
Diritto
all’oblio
La persona
interessata avrà il diritto di chiedere all’attività commerciale la
cancellazione dei dati personali. L’attività dovrà eliminarli se esiste almeno
uno dei seguenti motivi, come si legge nell’art. 17:
Data
controller e data processor
Il GDPR 2018
introduce due figure, Data Controller e Data Processor, che in realtà
esistono già nel Codice della Privacy italiano:
A questi bisogna aggiungere il DPO, data protection officer, il
responsabile della protezione dei dati.
La notifica
della violazione dei dati
Il
regolamento europeo stabilisce che in caso di violazione nella procedura di
sicurezza che comporti un pericolo per la libertà o i diritti dei
cittadini, il titolare del trattamento ha 72 ore per avvisare
l’Autorità di Controllo.
Il registro
dei trattamenti
Il registro
non è sempre obbligatorio, ma è preferibile adottarlo. Al suo interno devono
essere descritti i trattamenti effettuati e le procedure di sicurezza messe in
atto.
I principi del GDPR privacy
Il
regolamento europeo sulla privacy si basa su alcuni principi. Conoscerne i
principali, può aiutarti a capire meglio come gestire i dati dei tuoi clienti.
Responsabilizzazione. La nuova norma europea
responsabilizza le attività in materia di trattamento dei dati. Abbiamo appena
visto che il GDPR introduce due figure. Entrambe devono seguire le norme e sono
soggette a sanzioni. Pertanto non puoi scaricare la
responsabilità sul titolare del tuo booking engine.
Extraterritorialità. Il GDPR protegge la privacy dei
cittadini europei e vincola qualsiasi attività che tratta o gestisce queste
informazioni. Spostare i dati fuori dall’UE non è quindi una soluzione.
Protezione
dei dati fin dalla progettazione. Con le nuove norme sulla privacy, vale il principio
per cui non devi correggere ma prevenire. Ovvero organizzare il trattamento dei
dati in modo che non ci siano violazioni prima che queste si verifichino. Il
processo di gestione deve essere sicuro dall’inizio alla fine. In termini
tecnici si dice privacy by design.
Privacy by
default. La privacy e
l’utente sono al centro del regolamento. I dati vanno trattati solo
secondo modi e tempi sufficienti al raggiungimento dello scopo dell’attività
che li raccoglie.
Cosa cambia per un hotel o un qualsiasi tipo di struttura ricettiva con il GDPR 2018? Ecco 4 cose da fare subito per adeguarti al nuovo regolamento ed evitare sanzioni. Gli interventi da adottare cambiano a seconda del tipo e della quantità di dati che raccogli. Per farti un esempio: non tutte le strutture ricettive hanno un sistema di videosorveglianza. Più informazioni e tecnologie utilizzi, più sarà complessa la loro gestione.
Ogni cliente che ti invia i dati personali deve avere la possibilità di darti il consenso esplicitamente, deve capire come verranno usati i suoi dati ed essere attivo nel darti il consenso. Ad esempio, nel caso del form di iscrizione alla newsletter della tua struttura ricettiva deve poter spuntare la casella appositamente, non trovarla già selezionata. È una tua responsabilità utilizzare un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti.
Informa l’utente che utilizzi cookie che raccolgono dati non in forma anonima ma personale (come le e-mail, i numeri di telefono, etc.) Probabilmente sul tuo sito già compare la barra sui cookie. In caso contrario, inseriscila.
Sul tuo sito deve essere presente un’informativa dettagliata sulla privacy. Spiega bene nel documento quali dati raccogli, perché e come. Includi tutte queste informazioni: quelle che l’utente invia spontaneamente, quelle memorizzate dai cookie e quelle raccolte da altre tecnologie utilizzate. Devi indicare il periodo di conservazione dei dati e i criteri in base ai quali hai stabilito questo periodo di tempo.
Per ogni dato raccolto deve essere chiaro chi è il data controller e il data processor. Per quanto riguarda il DPO (Data Protection Officer) non deve essere necessariamente interno (come per enti pubblici, attività che trattano dati giudiziari o operano su larga scala). Nel caso degli hotel e delle strutture ricettive, può essere una professionista esterno, un’associazione, un ufficio. Il DPO deve avere competenze informatiche, sulla sicurezza e la normativa europea per la protezione dei dati. Inoltre deve conoscere il settore e il modo in cui opera il titolare del trattamento.
Infine, un suggerimento. Se gestisci una piccola struttura ricettiva, questi 4 semplici accorgimenti dovrebbero bastare a proteggerti da eventuali sanzioni. Ma se hai un hotel o sei un property manager con decine di case vacanza, richiedi una consulenza a un professionista specializzato in privacy.